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It’s finishing and it’s surreal.
The bags are packed, the truck is empty, life is ready to start again and an amazing chapter of all our lives is coming to an end.
The last 24 hours on the truck have been absolutely crazy. Yesterday we spent the entire day packing up our stuff. Each of us had to get out of he truck all our things, put them on the floor and start to chase them, selecting what to bring home and what to leave here. We looked like gipsies and on the ground there was everything, six months of Africa, six months of life, it was like preparing a moving, when you find a lot of old things and you select them, looking at them maybe for the last time. An entire life back in a backpack again, as usual, feeling like life goes on and starts newly one more time. It was a great feeling of reborn, and even if it was sad and emotional at some point, there was in the air the excitement of a new beginning, for all of us.
We gave a lot of clothes and tons of spaghettis to the charity, and we burned the rest, after the barbecue.
Last night was a crazy night, like all the other nights since we we entered this crazy country. We had an amazing barbecue and everybody started to be a bit tipsy at that time, but the entire situation got totally crazy when we started to burn our things. Garry got paranoid by the entire situation and moved the truck and his tent away from us, while we kept celebrating that fantastic night until very late.
Today we are on our loved and hated orange truck for the last time and it feels weird to see it full of all our bags and empty at the same time. We are all too tired and hangover to realize that it is finishing, and it is maybe better like this. Each of us has packed his or her own life back, we are gonna spend the last two weeks together in Cape Town and then everything is gonna finish and start again. It is exciting to think about Cape Town, where we have rent a big apartment together and where we will be staying under a roof and incredibly sleeping in a bed. Yes, the bed, and the bathroom, the two things we miss the most at this stage and what a relief to put that dirty tent down for the last time this morning.
So, even though I still don’t fully realize it, this great adventure is coming to an end. The instinct would say it went really quick, but it is not true. These six months have been long and intense. Even in those days when you thought nothing was happening there was always something that happened, something to remember, a face, a dish, a situation, a music, an adventure. In the past six months Africa has fulfilled our lives with so many emotions and events that it has been like living in a dream, and now, watching it from the far end, it looks so unreal and ethereal, far away from the world that we are now crossing, for the last time on the Bedford.
Yesterday all our objects, all our dirty and old clothes, our shoes, everything was telling us a story, our stories which we shared together for almost 200 days.
I can’t believe it is finishing! Today in the truck we are all silent, a bit for the hangover and mainly to have the time to realize what is happening. Like for any travel that comes to an end, it s always difficult to accept that it is over. For this one it is even more difficult because it has to do with the entire world that we have crossed and learnt to love, and that we will never find it anywhere else in the world. That world is like a bubble, made of dreams, that fortunately still exists despite the rush and technologies of the world where we live, and that remains the purest of all the possible ones, and that, like lost paraadise, we will probably miss it forever.
I already had the feeling we were out of it as soon as we let Angola and entered Namibia, and even though it was not a nice sensation it has been good to get used to it in the last month on the truck. It would have been a shock to leave the truck and that world at the same time. In this past month we got used to our reality again, and we are slowly coming back to it. We all still surprise when in a supermarket we find so many products and variety of food, and for the past month we have been eating meat every day, remembering always the time we didn’t have it for months and months.
What a great lesson Mother Africa teaches you. Your world, our world, my world, will never be the same as it appeared in my eyes before leaving in January. From now on, from today when we are all gonna get off this truck, everything will get a special meaning and will become precious, and all our adventures are ready to become great stories to share for a lifetime.
Sta finendo ed è surreale.
Gli zaini sono chiusi, il camion è vuoto, la vita sta per ricominciare di nuovo mentre un capitolo incredibile della vita di tutti noi sta per giungere alla fine.
Le ultime 24 ore sul camion sono state assurde.
Ieri abbiamo passato l’intera giornata a tirare fuori dal camion tutte le nostre cose, selezionarle e rimetterle nei nostri zaini polverosi. Sembravamo davvero degli zingari in quel parcheggio e per terra ci si poteva trovare di tutto, 6 mesi di Africa, 6 mesi di vita; è stato come preparare un trasloco, quando si ritrovano cose che si pensava fossero perdute, e si fa una cernita di cose superflue che finalmente si trova il coraggio di buttar via. Ed è stato strano rimettere tutto nello zaino e richiuderlo di nuovo, è stato come richiudere di nuovo la propria vita in una borsa, farla ridiventare casa, e lasciare che la vita vada avanti e ricominci di nuovo, come sempre. É una grande sensazione di rinascita, ed anche se è stato triste ed emozionante, soprattutto all’inizio, c’era nell’aria l’esaltazione per un nuovo inizio, per tutti noi.
Abbiamo donato in beneficenza la maggior parte dei vestiti che non volevamo più, e insieme ad essi tonnellate di spaghetti che abbiamo trovato nel camion.
L’ultima notte è stata assurda, come tutte le altre notti da quando siamo arrivati in Sud Africa. Ieri sera abbiamo fatto un barbecue e già allora eravamo tutti un po’ brilli, ma l’intera situazione è diventate fibrillante quando abbiamo iniziato a bruciare le nostre cose. Gary si è imparanoiato da solo al punto da spostare il camion e la sua tenda lontano da noi, mentre noi abbiamo continuato a festeggiare la nostra ultima notte sul camion fino a tardissimo.
Oggi siamo di nuovo e per l’ultima volta sul nostro odiato ed amato camion arancione ed è davvero strano vederlo pieno delle nostre borse, e senza la vita quotidiana delle nostre piccole cose intorno. Siamo tutti stanchi ed hangover oggi nel camion e forse è meglio così. Ognuno di noi ha impacchettato la propria vita, pronta per farla ricominciare di nuovo a casa. Passeremo le prossime due settimane insieme a Città del Capo, dove abbiamo affittato un appartamento insieme e poi tutto finirà e ricomincerà di nuovo. A Città del Capo finalmente dormiremo di nuovo sotto un tetto ed in un letto caldo. Si, un letto ed un bagno, le due cose che ci mancano di più a questo punto.
É stato un sollievo chiudere per sempre la nostra tenda sporca per l’ultima volta questa mattina.
E così, anche se ancora non riesco a realizzarlo, questa incredibile avventura sta per finire davvero. L’istinto direbbe che è volata via in un batter di ciglia, ma in realtà non è così. Questi sei mesi sono stati lunghi ed intensi. Anche in quei giorni in cui pensavamo non accadesse niente, è sempre successo qualcosa da ricordare, un volto, un piatto, un situazione, una musica, un’avventura insomma. Negli ultimi sei mesi l’Africa ha riempito le nostre vite con così tanti eventi ed emozioni che è stato un po’ come vivere in un sogno ed ora, guardandolo dall’epilogo, sembra tutto irreale ed etereo, lontano dal mondo che stiamo invece attraversando in questi giorni, per l’ultima volta sul nostro Bedford arancione. Ieri tutti i nostri oggetti, i nostri vestiti sporchi e vecchi, le nostre scarpe, tutto narrava un storia, la nostra, che abbiamo condiviso così intensamente per quasi 200 giorni.
Non riesco a credere che stia finendo. Oggi nel camion siamo tutti silenziosi, forse per avere tempo per realizzare cosa sta succedendo. Come per ogni viaggio che arriva al capolinea, è sempre difficile accettarne la fine. Per questo poi è ancora più
difficile perché ha a che fare con un intero mondo attraversato e che abbiamo imparato ad amare e che non ritroveremo mai da nessun’altra parte. Quel mondo è come una bolla eterea, fatta di sogni che per fortuna ancora esiste nonostante la fretta e la tecnologia del mondo dove noi viviamo, e che rimane puro ed intatto, e di cui, come di un paradiso perduto, probabilmente sentiremo la mancanza per sempre. Questa sensazione l’avevo già avuta quando avevamo lasciato l’Angola ed eravamo entrati in Namibia ed anche se non è stata una sensazione piacevole ci ha fatto bene abituarci ad essa nell’ultimo mese sul camion. Sarebbe stato uno shock lasciare il camion e quel mondo allo stesso tempo. In questo ultimo mese ci siamo riabituati alla realtà a cui, lentamente,
stiamo ritornando. Ci meravigliamo ancora quando in un supermercato vediamo una così grande varietà di scelta, e nell’ultimo mese abbiamo mangiato carne ogni giorno, ricordandoci del periodo in cui per giorni non abbiamo potuto mangiarla.
Che grande lezione da Madre Africa. Il nostro mondo, il mio mondo, non sarà mai lo stesso di quello che appariva i miei occhi a gennaio. Da ora in avanti, da oggi quando scenderemo da questo camion per sempre, tutto acquisterà un valore diverso e diventerà prezioso, come solo i ricordi e le esperienze possono esserlo e tutte le nostre avventure sono pronte a diventare storie incredibili da narrare per il resto della nostra vita.