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Manu | 25 December 2011 | no comments

 

4 Dicembre 2011

Ho ancora negli occhi la bellezza di Videy, l’isoletta di fronte a Reykjavik, cosi’ pacifica ed incredibilmente bella; ho ancora nella mente la meravigliosa gente islandese incontrata nella mia ultima notte all’ostello, il loro modo di fare amicizia cosi’ facile ed amichevole, la loro gioia nell’introdurmi nella loro vita come fossimo vecchi amici; ho ancora nelle orecchie le stupende note del concerto degli Hjalmar la settimana scorsa, e la vista di Isafjordur dall’aereo, prima di atterrare…e…ed e’ già tempo di andare…e in un batter di ciglia eccomi a casa!
Non mi sono neanche resa conto che mi sono svegliata a Reykjavik questa mattina alle 4.30, e che ora sono a casa. Mi manca già quella libertà, quella condizione dell’anima viaggiatrice, quella stupenda sensazione di andare dove ci sente ispirati, l’essere sulla strada e sentire le vibrazioni dello spostamento.
“Ce l’hai fatta, Manu, anche stavolta!”, ho pensato sull’aereo, al momento di atterrare. Ogni volta che si ritorna da un posto ci si sente un po’ diversi da quando si e’ partiti. Si e’ incontrato altre persone, fatto nuove esperienze, imparato cose nuove, probabilmente si e’ fatto persino degli errori, e tutto ciò fa si che si possa ritornare rinnovati ed arricchiti.
Porterò con me ogni singola impressione di questo viaggio nei prossimi giorni. Adoro la sensazione al ritorno da un viaggio, nei giorni successivi, quando ci si sente due gradini più in alto degli alti, e niente può davvero turbarmi. Mi fa sentire libera e forte. Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta a Isafjordur, lassù. Prima cosa ci sono arrivata, a fine novembre, con il tempo più pazzo di sempre, e poi sono anche riuscito a tornare, dopo una tempesta di neve. E sono riuscita a fare un sacco di altre cose, ho visto posti nuovi e straordinari e ho incontrato gente incredibile. Non sono riuscita fa re tutto ovviamente, non ho visto l’Aurora Boreale neanche stavolta, ma questa e’ solo una sfida per la prossima volta. Ho i miei tempi, e me li prendo. Lo so che un giorno riuscirò a vederla, e non mi preoccupo più di tanto.
Viaggiare apre gli occhi e ci rende vulnerabili alle piu’ piccole informazioni che riceviamo ovunque.

Ieri Videy, il cui nome non mi diceva niente prima, si e’ trasformata in una bellissima scoperta fuori porta, proprio di front a Reykjavik. Pazza pazza Reykjavik d’inverno. L’unico battello che va a Videy parte da un piccolo porto raggiungibile solo con un autobus….e il suddetto autobus non corre nel week end!!!Ho dovuto camminare dal centro fino al porto, mi sono anche persa quando ero quasi arrivata, e ho dovuto correre per prendere il battello appena in tempo. Per fortuna ne e’ valsa la pena. Videy e la vista che offre sono state fantastiche. La neve era alta e il vento forte. Sull’isola c’é una sorta di monumento a J.Lennon, un faro che di notte si staglia verso il cielo e dicono sia il monumento più alto al mondo. Comunque, a parte questo piccolo particolare, il resto dell’isola era meraviglioso ed e’ stato unico osservare la città da un altro punto di vista.

L’Islanda d’inverno e’ davvero una meta difficile. Il freddo e la neve consumano le energie. Stanotte ero stanca e il mio corpo distrutto. MA che sensazione e che soddisfazione! Non so quando ritornerò da quelle parti, mi manca già a dire il vero, e ho visto che questo e’ un sentimento comune tra i viaggiatori che lasciano l’Islanda. Questo la dice lunga su questa terra magica che dona cosi” tanto in termini di emozioni e bellezza…una terra con il sangue e il cuore caldo.

Alla prossima, mia cara magica Islanda.