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Manu | 21 January 2013 | no comments

Malaga welcomed us with a Mediterranenan twist of colours and flavours!

Malaga has been a warm and nice stop over with a lot of surprises. Its Mediterranean style didn’t astonished me

Malaga narrow streets

too much, as I found it too touristic for my tastes, with a multitude of narrow streets packed of tapas bars and clothes shops. It was like a trap for tourists, and the whole town seemed to me a fake labyrinth of beauty, but the sun was warm and it was shining in the blue sky, and after 10 days on the road of Europe, in the cold, waking up always early and surrounded by snow, it has been nice to recharge the energy waking up late and enjoying the warmth and the good and cheap food of this place.
The night we arrived, we met the last 4 people joining the expedition. Now we are all. 15 passengers and 2 organizers, for a total of 17 crazy people who are probably going to start their adventure of a lifetime from tomorrow.

Jo and Thorgeir jumping on Malaga beach

Yes, because tomorrow we finally set off to Morocco, to Africa and everything is going to change and become much more interesting. I can’t wait for that. It was nice to stop here in Malaga but it’s now time to go. I am tired of this town and to be in Europe still. 4 days have been almost neverending here, especially now that we are literally a step away from Morocco. I, and like me all the others, can’t just wait to leave and start to ride these 17000 kilometers of Africa.

Malaga cathedral hidden by trees

In the bar of the camping there is a small bar where we pass our evenings together, and on one of the walls there is a huge map of Africa. We love spending our time staring at it, all of us dreaming of something, thinking about this trip and tripping about this dream.
These days, the window of one of the side of the truck has been cut. We didn’t try it yet, but it must be great being on the truck and have the vision of what surrounds us.
Today we all went shopping, buying the last things before the departure. We don’t know what to expect, and that’s maybe why we don’t even know what to buy. I bought a new memory card for the camera, so that I can try to do the time lapse while in the desert. And I also bought a head light, as I will need it at night, and plastic plates and cups for the food. Funny that I found the ones for children, and no I will have to travel all the way to Cape town with my plates with a big smile at the bottom.
So it’s really happening. Tomorrow we are already in Morocco at this time most probably and the long way through Africa will be finally started.
It’s only 2 weeks since my life on the road started again, but it’s seems already such a normal life condition. Today it was Monday, but this doesn’t matter anymore to me. I start to loose the concept of days and time, every waking up is just special and it’s a new discovery of the day I have ahead. Today I woke up with the sun shining, and what a pleasure to think it will shine for the next 6 months.

Malaga buildings reflected in a water puddles

It’s time to leave Europe now, our habits, our life style, our comforts and securities, our safe awareness and also our arrogance. It’s now time to spoil ourself and find our new self, getting in deep touch with the Nature and its inhabitants, with its rhythms and sounds, its sights and its real taste. I feel today as at the edge of a new experience and of a new step in life. I feel at the border of what I have been so far and of what I am going to get transformed by this experience from tomorrow on.
The fear is gone. There is not time for fear anymore. I feel already part of this, I feel I am following my path, I feel the road is leading me back there.
I have done a promise to myself these days: when I get to Cape Town I will skydive on the town, to get my energy free and spread it in the sky of that continent that I haven’t seen yet but I already know after this trip it will belong to me forever.

 

Jumping on the beach, with Gunnar!

Malaga èstata una piacevole sosta dovuta, dopo il freddo dell’Europa continentale.

Mediterranean flavours of Malaga

Il suo stile mediterraneo non mi ha particolarmente colpito, trovandolo molto, spesso troppo turistico per i miei gusti, con una moltitudine di stradine strette piene zeppe solo di tapas bar e negozi di vestiti. È una trappola per turisti, e l’intera città mi è sembrata un finto labirinto di bellezza. Ma il sole era caldo e il cielo blu, e dopo 10 giorni di freddo, neve e buio, è stato un piacere ricaricare le energie svegliandosi più tardi e godendosi il caldo e i piatti tipici di questo osto, buoni e convenienti.

La sera in cui siamo arrivati c’erano i 4 nuovi arrivati del gruppo ad attenderci al campeggio. Ora siamo tutti: 15 passeggeri e 2 organizzatori, per un totale di 17 pazzi che da domani inizieranno il loro viaggio di una vita.

Bulls stadium in Malaga

Si perché domani si parte per il Marocco, per l’Africa, e tutto si trasformerà ed inizierà a diventare più interessante. Non vedo l’ora. È stato piacevole fermarsi a Malaga in questi giorni, ma ora è tempo di andare. È tempo di lasciare l’Europa. Questi 4 giorni sono stati molto lunghi, quasi infiniti, specie ora che ci sentiamo tutti ad un passo dal Marocco. Ormai tutti non vediamo semplicemente l’ora di ripartire e percorrere questi 17000 chilometri che ci separano da Cape Town.

Nel bar del campeggio c’è un piccolo bar dove la sera

On the way to the castle

passiamo le serate in compagnia e su uno dei muri c’è una mappa gigante dellAfrica. È stupendo passare la maggior parte del tempo osservando quella mappa, ognuno di noi sognando qualcosa, pensando a questo viaggio e viaggiando con questo sogno.

In questi giorni un lato del camion è stato tagliato per far spazio ad un’ ampia finestra. Ancora non lo abbiamo provato, ma penso sarà fantastico avere una siffatta visuale di ciò che ci circonda quando siamo per la strada.

Oggi siamo tutti andati in centro a comprare le ultime cose prima della partenza. Non abbiamo la più pallida dea di ciò che ci aspetta, e forse è per questo che non sappiamo nemmeno cosa comprare.

Jen, just joined the group

Ho comprato una nuova memory card per la macchina fotografica, così che una volta nel deserto posso provare a cimentarmi con il time-lapse. Ho comprato anche un torcia, di quelle da minatore che hanno un laccio alla testa, e infine ho comprato un paio di piatti di plastica e una tazza. Siccome nel negozio gli unici disponibili erano quelli per bambini, mi toccherà farmi l’intero viaggio mangiando nei piatti con un sorriso gigantesco stampato sul fondo.

Malaga castle

E dunque sta succedendo davvero. Molto probabilmente domani a quest’ora siamo già’ in Marocco e la lunga strada verso Città’ del Capo sarà già iniziata.

Sono solo due settimane da che quest’avventura e’ iniziata ma sembra già una condizione normale d vita. Oggi e’ lunedì, ma tutto questo non ha più’ importanza. Ho iniziato a perdere in concetto dei giorni e del tempo in generale, ogni nuovo risveglio e’ semplicemente speciale e una nuova scoperta del giorno che ho davanti. Questa mattina mi sono svegliata con il sole che mi splendeva in faccia, e ce piacere pensare che lo farà per i prossimi sei mesi.

È or tempo di lasciare l’Europa, le nostre abitudini, i nostri stili di vita, i nostri comfort e le nostre sicurezze, le nostre consapevolezze e certezze e anche la nostra arroganza.

Time to leave Europe

È ora tempo di spogliarci di noi stessi e di trovare in nostro vero se’, in contatto profondo con la Natura e i suoi abitanti, i suoi ritmi e le sue musiche, i suoi paesaggi e i veri sapori. Oggi mi sento come ai confini con una nuova esperienza e una nuova parte della mia vita. Mi sento ai confini tra ciò che sono stata fino ad ora e come inizierò ad evolvermi durante quest’avventura che comincia domani.

Le paure sono passate. Non c’è tempo per le paure ora. Mi sento già parte di tutto questo, sento di star seguendo il cammino, e che la strada mi sta riportando verso di essa.

Ho fatto una promessa a me stesa questi giorni: quando arrivo a Cape Town rifarò il lancio con il paracadute, per liberare le mie energie e diffonderle nel cielo di quel continente che ancora non ho visto a che già so che dopo questo viaggio mi apparterrà’ per sempre.