It is one in a lifetime opportunity and you know how much I love these kinds of chance. When there is a once in a lifetime thing to do I love to be on the main line, ready to get the opportunity.
So it happens that if you are in Iceland and you get an sms from someone asking you if you wanna take a flight over an erupting volcano, you just cannot say no. And by the time you realize what is happening, you found yourself on a small plane, taking off from Reykjavik, in the blue of Iceland.
Before you even arrive at the volcano scene, you have to cross the entire island. It is there you probably fall I love with the beauty of this incredible island. The air is as light as the plane, the sun gently touches the landscape underneath and opens up at neverending glaciers on one side and blue clear water lakes on another, embellished by top snowy mountain peaks and lava valleys.
You are given a chance to admire Mother Nature´s reign as an outsider, without even step on her ground, aware to see everything like the birds who fly in its air.
Since I arrived in Iceland I always wondered what there is in the middle of Iceland, there where nobody lives. Icelanders are very vague words to describe it. They always say vaguely: “Just nothing”. And all the time I heard this answer I always wonder what Nothing exactly means, what is this nothing they all talk about. Well, now I know it because I saw it. I have seen the “Nothing” of the middle of Iceland and it is true, the only word to describe it is “Nothing” but a wonderful one, one of those kinds that leave you speechless.
There is nothing in the middle of Iceland, in the so called Highlands, Nothing that can be barely described with words at least. You have to see it if you want to understand it.
When your eyes get accomplished to so much beauty around, you enter in the Vatnajokull area and Siggi the pilot tells you in few minutes, just behind the clouds, there will be the first site of the eruption. The heart beats start running fast, adrenaline too, and suddenly you get the sight of the red fire on top of a far away hill AND the heart explodes of excitement.
How is it flying over an erupting volcano? Well, impressive first of all if you consider that fire coming straight from the heart of the planet. Stunning when you see how powerful it is, and beautiful at the same time. A volcano eruption is similar to a geyser, but of fire.
Planet Earth feels so alive over there. You can feel it breathing, moving, you can really feel its impressive power, its sublime beauty, its astonishing violence. I am not joking when I say it feels a bit like being at the edges of Mordor, like being there where some occult power forces live, at one of the doors to another world of which we don’t know much about or simply at the door of the world creation.
Not much to add, really. Enjoy the album. It probably tells you more than thousands worlds.
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É sicuramente una delle opportunità che capitano solo una volta nella vita e chi mi conosce bene sa quanto adori questo tipo di chance.
Così può succedere che ci si trovi in Islanda e da un momento all’altro si riceve un messaggio nel quale qualcuno ti chiede se mi va di fare un giro in aereo sul vulcano in eruzione..e come poter dire di no. Neanche il tempo di pensarci su due volte e sta già avvenendo, neanche il tempo di capire esattamente cosa stia succedendo e sono già sul quell’aereo in decollo da Reykjavik verso il blue dell’Islanda.
Prima di arrivare sulla scena del vulcano, si deve attraversare il cielo dell’intera isola. É lì che forse ci si innamora veramente della bellezza incredibile di questa isola. L’aria è leggera come l’aereo sul quale si vola, il sole sfiora gentilmente il paesaggio sottostante e apre la vista a ghiacciai sterminati e silenziosi da un alto ed acque blue e profonde dall’altro, in tutto adornato da cime innevate di monti e valli di lava.
Lassù si ha la possibilità di ammirare il regno di madre Natura da outsider, senza nemmeno mettere piede su di esso, consapevoli di vedere tutto come gli uccelli che volano nella sua aria lieve.
Da quando sono arrivata in Islanda mi sono sempre chiesta cosa ci sia nel mezzo dell’isola, là dove non vive nessuno. Gli islandesi sono molto vaghi a tal proposito. Liquidano sempre il tutto con un semplice “Nulla”. Ogni volta che mi è capitato si sentirmi dare questa risposta mi sono sempre chiesta cosa fosse in realtà questo “Nulla” e cosa significasse. Ora lo so. So esattamente di cosa parlano e vi dirò di più: il solo modo di descrivere ciò che si trova in mezzo all’Islanda in realtà è proprio la parola “Nulla”. Ora l’ho visto questo “Nulla”, ed è meraviglioso, una di quei concetti rri di bellezza assoluta che lascia senza fiato.
Non c’è niente in mezzo all’Islanda, nelle famose Highlands. Niente, o meglio “Nulla”che possa essere semplicemente descritto a parole. Lo si deve per forza vedere per averne un’idea.
Dopo che gli occhi si sono abituati a cotanta bellezza ecco che si entra nell’area, o meglio nel regno del ghiacciaio Vatnajokull e Siggi, il pilota, ci conferma che in pochi minuti saremo già in grado di avvistare il fuoco del vulcano. Il cuore comincia a battere più forte allora, e l’adrenalina sale e all’improvviso gli occhi si riempionodi rosso fuoco e il più incredibile degli spettacoli della natura si schiude davanti a noi.
Cosa si prova a volare sopra ad un vulcano in eruzione? Beh, impressione, prima di tutto, specie se si pensa che quel fuoco viene direttamente dal centro della terra. La vista è spettacolare e la sua forza selvaggia toglie il fiato. L’eruzione di un vulcano è simile ad un geyser, ma di fuoco.
La Terra, il nostro pianeta, è così infinitamente vivo laggiù. Lo si può vedere muovere, espandere, si può vedere la sua forza struggente e lo si sente soprattutto vivo, se ne percepisce il respiro, nella sua sublime bellezza e nella sua incredibile violenza. Non scherzo quando lo associo a Mordor, dove le forze occulte del nostro mondo vivono, una di quelle porte di un mondo di cui conosciamo solamente una minima parte, quella in superficie..o semplicemente alle porte della creazione del mondo.
Per il resto non ho molto da aggiungere, forse si se trovassi le parole esatte per descrivere quelle emozioni. Ma preferisco lasciarvi all’album che forse narra meglio di migliaia di parole.
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