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Myvatn, October 4th, 2015.
So it’s ending, for now. My last day in Iceland for this year and for this winter is coming to an end, few hours more and I will be on a plane to go back there where I came from, to that Amsterdam I left 18 months ago in order to follow another crazy adventure.
My love story with Iceland is long, old and strong. It started five years ago, when I came to Iceland in winter for the first time and fell in love with this country and its magic. It took me two more visits to make up my mind and decide to give it more than a short stay as a chance to make it become mine forever. The excuse was the Northern Lights, as I never manage to see anything in 3 winter trips up here, and at the 4th effort I simply decided to move here and start another story. That circle that opened five years ago is now closing. I feel it. Iceland has been mesmerizing with me in the past 18 months. It is like if this country has made the most to make me link to it forever.
In one year and a half here I have experienced some of the most incredible experiences ever, from flying over an erupting volcano to stumbling into the majestic beauty of an ice cave under a glacier; I have seen a solar eclipse and a moon one; I have walked on a glacier and behind a waterfall, I have bathed in a hot spring inside a cave and seen the most amazing Northern Lights ever in the dark of the Nordic night. I have even been witnessing one of the roughest winters of the last hundreds years, up here, in Iceland, I have experienced what an Arctic snow and winter storm here and have drank beer in the neverending light of the Midnight sun. I have lived my daily life almost like a daily adventure every single new day I have been staying on this island, but most of all I have met dozens of new amazing friends, and shared with them some great memories that have contributed to make me calling this place Home, like I do with my home Italy and my home Amsterdam.
Iceland knows and loves me and I feel the same for this land. I feel to be part of it, to belong to it in a certain way and I also feel it will call me back at a certain point in the future. That’s why I am not leaving for good, I don’t feel I am doing this, I rather feel I am going for a holiday and that I will be back soon. I feel I will miss it. I will miss its landscapes, its beauty, its people, its music, its movement and its slow motion times. I will miss the purity and the heart of this country and this is probably what I will be longing to again when I go back to the real world. The real world seems always a bit far from up here, in reykjavik a bit less but outside int he countryside where I have been till now, it seems like another planet. And that’s one of the reasons I am going back. To go back to the real world and not forget about it. Good to know when i will be fed up of it once again, I have this place to come back again.
Reykjavik and Myvatn have been two different and great experienced on this island that have helped me to get the real essence of my tiny Iceland. Now I know its heart, the secret why so many people come back over and over again. At the end, i am one of them, too.
The Northern lights of the last few weeks can be almost seen like the end of the circle that started five years ago, when I came here to hunt the Lights and never saw anything. Funny that weeks before I have decided to leave, Iceland decides to finally show me the most mesmerizing Northern Lights ever, and every single night. I have been screaming of astonishment for the last few weeks every time the Northern lights have appeared in the sky. Never ever in my life I thought that show could have been so beautiful and emotional. Iceland has tried its hidden card to steal a promise to come back..and it managed to do it good.
So, here I am. Luggage done, camera in the backpack, passport ready, happy to leave for new adventures somewhere else on the globe and with a piece of my heart somewhere over the rainbows of Iceland.
Life is only one and I believe we have to make the most out of it. And living in different countries and meeting different people and living different lives is one of the way we can celebrate life and make it really worth to be lived.
An old woman told me this summer in Myvatn, “It is good you go to see the world and how big and different and beautiful it is now that you are young. You will be richer in your older days. You have all your old age years to visit your own country and meet people who speak like you, eat like you and think like you. The real life is one and is out there”.
I am not gonna stay here and explain you why if I love Iceland so much I am living. If you have ever done something like that in life, you will understand it. It is all worth.
And it will probably make coming back here worth more.
Time to go.
Bless bless!
Ebbene si, sta finendo, per ora. Il mio ultimo giorno in Islanda per quest’anno e per questo inverno sta giungendo alla fine, ancora qualche ora e sarò su un aereo per tornare là da dove ero venuta, da quella Amsterdam che avevo lasciato 18 mesi fa per intraprendere questa pazza avventura.
La mia love story con l’Islanda è lunga, vecchia e forte. E’ cominciata cinque anni fa, quando ero venuta fin qua in inverno per la prima volta e mi ero innamorata di questo paese e della sua magia. Ci erano venute altre due visite per decidermi a darle una possibilità ben più ampia di una semplice settimana di vacanza e farla diventare mia per sempre. La scusa era stata l’Aurora Boreale, che non ero mai riuscita a vedere nei tre viaggi invernali fatti precedentemente, così che al quarto tentativo avevo finalmente deciso di riprovarci di nuovo e con una storia tutta nuova da raccontare. Il cerchio che si era aperto cinque anni fa si sta ora chiudendo. Lo sento. L’Islanda è stata sorprendente ed entusiasmante con me negli ultimi 18 mesi. E’ come se questo paese avesse fatto di tutto per farmi legare ad esso per sempre. In un anno e mezzo in Islanda ho fatto esperienza delle più incredibili avventure che si possano conoscere nella vita, dal volare su un ghiacciaio in eruzione al ritrovarmi in una grotta di ghiaccio sotto il ghiacciaio più grande d’Europa, e ancora assaporare la meraviglia di un’eclisse di sole e una di luna, camminare su un ghiacciaio eterno e dietro una cascata, fare il bagno in una hot spring in un canyon nel bel mezzo di un campo di lava sotto il sole di mezzanotte e vedere, contemplare ed ammirare in tutto il loro splendore le luci infinite dell’Aurora boreale. Ho persino vissuto in Islanda in uno dei suoi inverni più duri, ho visto e compreso cosa può essere una vera tempesta di neve e vento artico e…ebbene si, sono persino sopravvissuta. Ho vissuto la mia vita quasi come un’avventura quotidiana, ogni singolo giorno che sono stata su quest’isola, ma soprattutto ho incontrato decine di persone stupende , molte delle quali sono diventate amicizie preziose e durature, e condiviso con loro alcuni dei ricordi più belli e profondi della mia vita islandese, quei ricordi e quelle emozioni che hanno contribuito a farmi chiamare questo posto “Casa”, come è successo solo con la mia casa e con Amsterdam.
L’Islanda mi ama e mi conosce e la cosa è reciproca. Sento di essere parte di essa, di appartenerle, esento anche che mi richiamerà a sé ad un certo punto del mio futuro. Per questo non la lascio per sempre, non sento di poterlo fare, ma piuttosto la lascio per una vacanza al sole prima di ritornare. E sento anche che mi mancherà. Mi mancheranno i suoi paesaggi, la sua bellezza, la sua musica, il suo movimento in slow motion. Mi mancherà la purezza di cuore di questo paese e della sua gente e forse proprio questo è ciò che più mi spaventerà nel ritorno al mondo vero.. Il mondo vero, che visto da quassù, sembra sempre un po’ più lontano, e fuori dalla capitale, sembra addirittura un altro pianeta. Questo è ciò che mi spinge anche a ritornare al mondo reale, per non dimenticare come sia fatto. E’ bello sapere che appena mi stancherò di nuovo di esso, posso sempre ritornare quassù e lasciarmelo alle spalle nuovamente.
Reykjavik e Myvatn sono state due esperienze completamente differenti e stupende allo stesso tempo. Entrambe mi hanno aiutato a comprendere la vera essenza di quest’isola. E ora che la conosco meglio posso capire perché tutti quelli che la visitano ritornano più di una volta. Alla fine anche io sono una di loro.
L’Aurora boreale della settimana scorsa può essere vista come la chiusura del cerchio che si era aperto cinque anni fa, quando ero venuta a scovarla e non ero riuscita a vedere niente. Quasi un paradosso il fatto che la settimana prima della mia partenza, invece, l’Islanda mi abbia regalato uno degli spettacoli più belli della natura, con le magiche luci verdi che hanno danzato nella notte nordica per ore, accompagnando sogni di stupore e meraviglia. Ho gridato di stupore ogni singola notte in cui mi sono affacciata fuori e ho visto l’Aurora danzare sopra la mia testa.
E dunque eccomi qua, valigia fatta, macchina fotografica nello zaino, passaporto pronto, felice di andar via per una nuova avventura da qualche altra parte del pianeta e con un pezzo di cuore da qualche parte negli arcobaleni d’Islanda.
La vita è sola una e sono convinta che dobbiamo viverla al massimo, e vivere in paesi diversi, incontrando e confrontandosi con gente diversa che vive vite diverse dalle nostre è uno dei modi per celebrarla e renderla degna di essere vissuta.
Quest’estate una signora anziana a Myvatn mi ha detto che faccio bene ad andare a vedere il mondo e quanto sia grande e diverso, ora che sono giovane. Mi renderò più ricca nella vecchiaia. Poi avrò tutti i giorni della vecchiaia per visitare il paese da cui provengo ed incontrare la gente che vive come me, parla la mia stessa lingua e la pensa come me. La vera vita è là fuori.
Non starò qui a spiegarvi perché, seppur amo l’Islanda così tanto, ho deciso di lasciarla. Se avete mai fatto qualcosa del genere nella vita, capirete le motivazioni del mio gesto, che si riassumono tutte nella curiosità della scoperta e dell’avventura. Ne vale sempre la pena. E probabilmente renderà il mio ritorno ancora più bello.
Tempo di andare.
Bless Bless.